La mammografia, un alleato per la prevenzione del tumore al seno

Il tumore della mammella è la neoplasia più frequente nelle donne, circa un tumore maligno ogni tre (30%) risulta essere un tumore mammario. Nel 2016 il carcinoma mammario ha rappresentato la prima causa di morte per tumore nelle donne, con 12.600 decessi (fonte ISTAT).

Negli ultimi anni, grazie ad una più ampia diffusione della diagnosi precoce, è stato possibile aumentare il numero di tumori identificati nei primi stadi di sviluppo della malattia, facendo si che il trattamento risulti più efficace, diminuendo in tal modo il tasso di mortalità per la neoplasia.

Lo screening risulta quindi utile in quella fascia di popolazione considerata a rischio. In Italia la procedura prevede che tutte le donne in età compresa tra i 50 e 69 anni, anche in assenza di sintomi, vengano sottoposti ad uno screening, tramite mammografia, ogni due anni. In alcune Regioni si sta sperimentando l’efficacia in una fascia di età più ampia, quella compresa tra i 45 e i 74 anni (con una periodicità annuale nelle donne sotto ai 50 anni).

Presso il centro AMES è ora possibile effettuare uno screening più accurato per la neoplasia mammaria, grazie alla presenza di uno degli ultimi ritrovati nel campo della diagnostica per immagini, il “Giotto Class 40000 2D e 3D”.

Grazie a questo strumento è possibile ottenere immagini diagnostiche di ottima qualità, che risultano essere importanti per un’individuazione precoce e corretta di patologia a carico della mammella.

Il Giotto Class è in grado di effettuare:

  • Mammografia digitale
  • Tomosintesi mammaria
  • Combo: Tomosintesi e mammografia digitale
  • BIOPSIA con TOMOSINTESI o STEREOTASSICA con paziente in decubito laterale o up-right

Grazie alla sua ampia capacità di indagine, questo strumento risulta particolarmente efficace anche nel caso di seni densi, soprattutto quelli giovanili, più difficili da “leggere” e/o che possono generare dubbie interpretazioni diagnostiche. Il Giotto Class permette anche di diminuire la dose di esposizione ai raggi X, grazie ad un diminuito numero di esposizioni.

Sempre nell’ambito dello screening dei tumori mammari e ovarici, presso il centro AMES è possibile effettuare il  test genetico per i due geni principalmente coinvolti nella predisposizione ereditaria di tali neoplasie: il gene BRCA1 ed il gene BRCA2. Questi normalmente controllano la proliferazione cellulare e riparano i tratti cromosomici danneggiati. La presenza di alterazioni di questi geni determina la perdita del normale controllo che essi operano, predisponendo così ad un aumentato rischio di sviluppo delle neoplasie.

La diagnosi precoce risulta, quindi, essere un’arma fondamentale contro il cancro al seno, ma sono ancora troppo poche le donne che in Italia si sottopongono allo screening mammografico. È invece importante aderire a questi programmi, perché diagnosticare precocemente il tumore quando magari è ancora piccolo aumenta significativamente la possibilità di sconfiggerlo.

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